AUTORE: Madeleine St John
TITOLO: Una donna quasi perfetta
TRADUTTORE: Mariagiulia Castagnone
EDITORE: Garzanti
GENERE: Narrativa
TRAMA – Una donna quasi perfetta
Londra. Attraverso le grandi finestre si scorgono sontuosi salotti, tovaglie ricamate e, immancabile, un servizio da tè in fine porcellana. Intorno a quei tavolini elegantemente apparecchiati, con una tazza in mano, le donne si confidano le une con le altre, si danno manforte, si studiano tra mezzi sorrisi e cenni d’intesa.
È così anche per Flora, Gillian e Lydia, tutte e tre convinte di avere una vita quasi perfetta. La prima ha un marito che ama e due splendidi bambini. Gillian ha una relazione con un uomo sposato che spera possa trasformarsi in qualcosa di più. Infine Lydia è sicura di poter vincere la medaglia di “amica dell’anno”.
Quando le loro strade si incrociano, però, capiscono che non sempre le cose vanno come si desidera: è il momento di scegliere che persone vogliono essere, che tipo di donna vogliono diventare. Al di là di quello che la società richiede loro. Al di là di quello che si aspettano gli uomini che hanno accanto.
Perché, per quanto sia più semplice avere qualcuno vicino che ci consigli che cosa dire e che cosa fare, e prendere decisioni non convenzionali possa fare paura, Flora, Gillian e Lydia stanno per scoprire che è la sola strada verso la libertà. Una storia in cui tre donne hanno il coraggio di anteporre ciò che desiderano dalla vita a ciò che il mondo si aspetta da loro. Una scelta che, per una donna, non è mai scontata, in qualunque epoca e a qualunque età.
FRASI
“Tutto considerato, non era una brutta vita, ce n’erano di assai peggiori.”
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“Si poteva persino arrivare al punto, pensò, in cui non importava più che Dio esistesse o no, ciò che contava, l’unica cosa che ti separava dall’inferno, era la possibilità che esistesse e potesse persino ascoltarti. Perché quel che era sicuro era che l’inferno esisteva.”
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“La vita era, più di ogni altra cosa, un evento transitorio, tragicamente e insieme fortunatamente transitorio.”
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“Doveva vivere correttamente, senza badare al perché o allo scopo finale. Lo doveva a sé stessa. Sapeva che l’alternativa era morire in vita, una realtà peggiore della morte vera.”
RECENSIONI
Di Madeleine St John
“Una donna quasi perfetta” è un libro leggero ma mai stucchevole, ironico al punto giusto e, a suo modo, romantico. Ma di un romanticismo realistico, con tanto di lieto fine che però, come spesso accade nella vita di tutti i giorni, lascia aperti molti interrogativi.
Le donne “quasi perfette” di questo romanzo, in realtà, sono tre.
Flora, moglie e madre irreprensibile.
Gillian, donna indipendente e di successo.
Lydia, autonoma e amica fedele.
Le loro vite, apparentemente perfette, celano in realtà dei vuoti. C’è chi cerca di colmarli con la fede, chi con l’amore, chi con i principi morali.
E poi, dall’altro lato ma legato in modo diverso ad ognuna di loro, c’è Simon.
Una storia dai contorni prevedibili ma non banale offre lo spunto per guardare al di là dei fatti e capire che più che l’evento in sé, è il modo in cui ognuno lo affronta a dare un senso alle cose e, prima di tutto, alle nostre vite.
Scritto da una donna per le donne ma oltremodo utile anche per gli uomini, questo romanzo ci invita ad una riflessione.
La donna perfetta, probabilmente, non esiste. Ad una prima lettura superficiale, si potrebbe quindi pensare che il “quasi” del titolo stia a significare proprio questo, ossia che ciascuna delle donne intorno a cui ruota il romanzo abbia i propri piccoli o grandi difetti che le allontanano dal modello ideale.
Ma, innanzitutto, un modello ideale non esiste…non fosse altro perché ciò che a noi sembra insopportabile è il più grande desiderio di qualcun altro.
Inoltre, se ci avviciniamo un po’ meglio, se cerchiamo di entrare davvero dentro il romanzo, possiamo scoprire che il significato è molto più profondo.
E allora, “quasi perfetta” non vuol dire che alle protagoniste di questo libro manchi qualcosa per essere perfette. Piuttosto, sta a significare che tutte loro sono in viaggio verso la “perfezione”. Una perfezione dai contorni mutevoli e soggettivi, ritagliata su misura per ognuna.
Le donne di Madeleine St John si guardano in fondo e, con consapevolezza, tentano di migliorarsi.
Sebbene in modi diversi, ognuna di loro cerca la forza dentro sé stessa, nella volontà di portare avanti le proprie idee, di dare un senso alle cose e di non tradire i propri valori, nella capacità di liberarsi dal timore del giudizio degli altri, specie quando gli altri non sono degni del loro giudizio.
Simon, fattore scatenante di tutti i loro conflitti interiori, resta invece sullo sfondo. Inadeguato agli occhi di tutte le donne che gli gravitano intorno, non è per loro che lo stimolo per iniziare un cambiamento, un percorso verso la propria perfezione.
Verso una consapevolezza di sé stesse che, comunque vada, non le tradirà mai.
©Antonella Venturi