AUTORE: Diana Gabaldon
TITOLO: La straniera
TRADUTTORE: Valeria Galassi
EDITORE: TEA
DATA USCITA: 2004
GENERE: Rosa
TRAMA – La straniera
È il 1945. La seconda guerra mondiale finalmente è terminata, e Claire Randall, un’infermiera militare inglese, si riunisce al marito, dopo sette anni di lontananza, in una sorta di seconda luna di miele nelle Highlands scozzesi.
Ma durante una passeggiata solitaria, visitando un antico circolo di pietre, la giovane donna si ritrova improvvisamente catapultata in un’altra epoca, in una Scozia settecentesca, dilaniata dalla guerra e dai conflitti tra clan.
Nelle Highlands più selvagge e desolate, tra streghe e inquisitori, intrighi e passioni, Claire dovrà affrontare un susseguirsi di vicende che metteranno a rischio non soltanto la sua vita ma anche il suo cuore: l’incontro con un giovane e carismatico cavaliere scozzese la costringerà a una scelta radicale, tra due uomini è due destini.
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FRASI
..Non ero mai stato a letto con una donna prima d’ora, però ne ho, ah, ne ho avute alcune per le mani. […] Non era la stessa cosa. Voglio dire, ne ho abbracciate alcune, e le ho baciate, e poi… bé.”
Agitò la mano, come a liquidare il “poi”.
“E’ stato davvero molto piacevole. Mi ha fatto battere il cuore e mi ha accorciato il respiro, e cose del genere. Ma non è stato affatto come quando abbraccio e bacio te.”
[…]Allungò la mano e mi toccò il labbro, sfiorandolo appena. “Da principio è la stessa cosa, ma poi”, disse a bassa voce, “è come se di colpo tenessi tra le braccia una fiamma viva. Aumentò la pressione del tocco, disegnandomi la linea delle labbra e accarezzandomi la guancia. “E io non desidero altro che buttarmi lì mezzo fino a farmi consumare”.
Diana Gabaldon, La straniera
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Perchè là dove c’è l’Amore le parole non sono necessarie.
L’amore è tutto. E’ immortale. Ed è sufficiente…
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E’ una vergogna far male a una donna, furia o non furia.
Diana Gabaldon, La straniera
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Resta una notte eterna da dormire.
Dammi mille baci. Ora altri cento.
Ora altri mille, poi ancora cento,
poi altri mille, poi ancora cento.
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Tu sei Sangue del mio Sangue, e Ossa delle mie Ossa.
Ti dono il mio Corpo, così saremo una sola Cosa.
Ti dono il mio Spirito, finchè l’Anima nostra non sarà resa.
Diana Gabaldon, La straniera
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…pensai di dirgli che quando mi toccava mi bruciava la pelle e mi metteva il fuoco nelle vene, ma ero già tutta accesa e ardente come un tizzone. Chiusi gli occhi e sentii quel tocco bruciante spostarsi verso lo zigomo e la tempia, l’orecchio e il collo, e rabbrividii quando mi cinse la vita e mi attirò a sè.
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Lui, era reale, era del tutto reale, più di qualunque altra cosa lo fosse stata per me.
Forse era, questo in parte il problema: travolgeva i miei sensi a tal punto che l’ambiente circostante sembrava non avere quasi più importanza.
Diana Gabaldon, La straniera
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“Se tu avessi pensato che ero una strega avresti combattutto ugualmente per me?”
– “Sarei salito sul rogo insieme a te!” […] “E ti avrei seguito anche all’inferno, se necessario.”
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..quando mi dici qualcosa fà che sia la verità. E io ti prometto di fare lo stesso. Tra noi per ora non c’è nulla, tranne… il rispetto, forse. E penso che nel rispetto possa esserci spazio per i segreti, ma non per le bugie.
Diana Gabaldon, La straniera
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Non avevo dormito con molti uomini, a parte mio marito, ma avevo già notato che dormire insieme a qualcuno, dormire nel senso vero e proprio della parola, procura questa sensazione di intimità, come se i sogni fluissero da noi stessi per andare a mescolarsi con i suoi, e infine avvolgessero entrambi in una coltre di incosciente complicità. […]
In tempi antichi, più primitivi[…],dormire in presenza di un’altra persona era un atto di fiducia. Se la fiducia era reciproca, il semplice sonno poteva creare molta più intimità, tra i due, dell’unione dei corpi.
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Ho pregato tutto il tempo […] Non perchè tu restassi con me: non lo ritenevo giusto. Ho pregato Dio perchè mi desse la forza di mandarti via.
Diana Gabaldon, La straniera
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Mi sentii fragile e brillante come il vetro, come se potessi andare in pezzi al minimo tocco, e cadere a terra in tanti piccoli frantumi scintillanti. Se all’inizio avevo voluto risparmiare certe emozioni, ora sembrava decisamente troppo tardi.
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“C’è la verità tra noi, tra me e te, e qualunque cosa tu mi dica io ci crederò”
vi siete mai fidati di qualcuno in questo modo?
mi ha fatto tenerezza questa frase, perchè io un giorno credevo in una persona così… ero disposta a credere a qualsiasi cosa uscisse dalla sua bocca, mi fidavo senza riserve…che stupida eh?
tenerezza perchè mi sono vista piccola e indifesa, con gli occhi d’adorazione verso chi era tutto meno che un esempio..
tenerezza perchè quando questa frase l’ho pensata ero semplice… non che sia un male essere avveduti, ma preferivo la semplicità..
capita…
Diana Gabaldon, La straniera
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Per quanto mi riguarda, io posso sopportare il dolore”, disse sottovoce, “ma non potrei mai sopportare il tuo: richiederebbe più forza di quanto io ne possegga.
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…Ci siamo perdonati a vicenda, ma le nostre parole rimanevano ancora sospese nella memoria, e non sarebbero state dimenticate.
Diana Gabaldon, La straniera
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