AUTORE: Valentina D’Urbano
TITOLO: Il rumore dei tuoi passi
EDITORE: Longanesi
DATA USCITA: 10/05/2012
GENERE: Narrativa
TRAMA – Il rumore dei tuoi passi
In un luogo fatto di polvere, dove ogni cosa ha un soprannome, dove il quartiere in cui sono nati e cresciuti è chiamato “la Fortezza”, Beatrice e Alfredo sono per tutti “i gemelli”. I due però non hanno in comune il sangue, ma qualcosa di più profondo.
A legarli è un’amicizia ruvida come l’intonaco sbrecciato dei palazzi in cui abitano, nata quando erano bambini e sopravvissuta a tutto ciò che di oscuro la vita può regalare. Un’amicizia che cresce con loro fino a diventare un amore selvaggio, graffiante come vetro spezzato, delicato e luminoso come un girasole.
Un amore nato nonostante tutto e tutti, nonostante loro stessi per primi. Ma alle soglie dei vent’anni, la voce di Beatrice è stanca e strozzata. E il cuore fragile di Alfredo ha perso i suoi colori. Perché tutto sta per cambiare.
Il rumore dei tuoi passi
FRASI
Non devi essere per forza come quello che ti circonda.
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Non abbiamo bisogno di una fortezza. I muri non servono a niente quando è da noi stessi che dobbiamo difenderci.
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Era successo in un attimo. La discussione aveva preso una piega storta, era andata in una direzione tutta sbagliata, un punto di non ritorno.
Valentina D’Urbano, Il rumore dei tuoi passi
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Se hai qualcuno che ti ama, non corri il rischio di morire da solo come un cane.
Se hai qualcuno che ti ama, forse ti salvi
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Avrebbe riso, perché a lui i fiori non piacevano.
A me invece piacciono, soprattutto i girasoli. Per questo ne ho portato uno sulla sua bara. In fondo, è anche il mio funerale.
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Sembrava ti guardasse in ogni momento, te li sentivi addosso quegli occhi, ti bruciavano.
Valentina D’Urbano, Il rumore dei tuoi passi
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Mi conosceva come le sue tasche, eppure non capiva quello che provavo.
O forse lo capiva, ma faceva finta di niente.
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Certe volte ti dimentichi le cose che hai vissuto.
Le lasci da parte perché ti sembrano infantili, prive di senso, e allora le abbandoni lì a farsi seppellire. Le rimuovi, fino a che non succede qualcosa che te le fa ricordare. E allora cambia anche la visione della realtà.
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Adesso non c’era più niente nella sua voce, solo quel dolore sordo, quella muta rassegnazione, la pazienza di dover amare qualcuno che la torturava.
Valentina D’Urbano, Il rumore dei tuoi passi
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Ci sono un milione di cose che avrei voluto chiedergli e che invece non potrò più sapere…
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Tanto mi avrebbe perdonato. Mi perdonava sempre. Ero io che non potevo perdonare lui.
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Lo sapevo che era difficile, ma sapevo che io gli sarei bastata.
Io, che ci sarei stata sempre.
Io, che non lo avrei lasciato mai.
Io, che ho mantenuto la promessa, perché alla fine è stato lui a lasciare me.
Valentina D’Urbano, Il rumore dei tuoi passi
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