AUTORE: Tommaso D’Errico – Alessia Battistoni
TITOLO: Al ritmo delle stagioni. Un anno di vita in montagna.
EDITORE: Independently published
DATA USCITA: 01/01/2017
GENERE: Biografia
TRAMA – Al ritmo delle stagioni. Un anno di vita in montagna.
Un anno di vita in montagna seguendo il ritmo delle stagioni, circondati dalla natura selvaggia, finalmente liberi di sperimentare uno stile di vita diverso da quello cittadino.
Con una buona dose di autoironia ma consapevoli del valore del nostro impegno, raccontiamo le motivazioni che ci hanno portato a questa scelta e le difficoltà per metterla in pratica; gli episodi più significativi e le situazioni tragicomiche che ci siamo trovati ad affrontare; la necessità di mettersi alla prova e adattarsi; la vita in borgata e la ricerca di una connessione con l’ambiente naturale in cui siamo immersi; il tentativo di far convivere il bisogno di naturalezza con una mente plasmata e assorbita dalla modernità.
Prendendo spunto da questa nuova realtà affrontiamo temi quali la questione del reddito, la decrescita volontaria, l’autoproduzione, il rapporto con la natura, il valore del tempo libero e di una socialità più “umana”.
Ci piace pensare che la nostra esperienza possa contribuire alla definizione di un modello attuale e realistico di ripopolamento dei contesti rurali, troppo spesso trascurati e sempre più ricchi di opportunità.
E, perché no, stimolare qualcuno a intraprendere un proprio percorso di liberazione.
RECENSIONI
“Al ritmo delle stagioni – Un anno di vita in montagna” non è solo un libro, è una storia vera, un racconto autentico. Che Alessia e Tommaso hanno messo nero su bianco per dirci che sì, cambiare vita è possibile. Ed è bellissimo. Loro non hanno niente di speciale. Sono due giovani ragazzi romani che, come tanti e tanti altri, sperimentano quanto sia difficile oggi avere trent’anni in Italia. Nonostante abbiano un lavoro, che rispecchia comunque le loro inclinazioni personali, è difficile sentirsi soddisfatti quando la vita sognata è diversa. Perché trascorri gran parte del tuo tempo imbottigliato nel traffico e poi raggiungi il tuo ufficio e come un automa ti posizioni al pc e fai ciò per cui sei pagato (a volte miseramente) per 6/8 ore.
Te ne ritorni a casa, dopo l’ennesima odissea nel traffico, e altre mille incombenze ti aspettano. E così ti alieni, perché perdi di vista quello che veramente ami fare, le tue passioni, ciò che ti fa stare bene. Semplicemente, perdi di vista te stesso. Inutile nasconderlo, questo è il prodotto della società odierna. In cui devi consumare, produrre un reddito per continuare a consumare. Come macchine. Le aspirazioni personali, le proprie passioni non hanno spazio, o meglio, devono essere compresse in quelle poche ore “libere” che si riescono a ritagliare, ammesso che ci si riesca! Ma uscire da questo circolo vizioso si può. Basta porsi in senso contrario rispetto alla massa.
Andare nei posti da cui gli altri fuggono perché attratti dalle luci abbaglianti delle città. Basta risalire le ripide strade che portano nelle nostre borgate, che si stanno svuotando a vista d’occhio. E riprendere ciò che anni fa qualcuno ha abbandonato: case, terreni, arte, profumi e tradizioni. Qualcuno certamente sentenzierà che da quei borghi si fugge perché non offrono possibilità di lavoro, di produrre reddito. Di certo se si sogna di avere un attico nel centro di Milano questa vita non offre le possibilità. Ma è altrettanto certo che una volta imboccata questa strada, i consumi si dimezzano, insieme alle cose ritenute necessarie per vivere.
E non bisogna poi tralasciare un altro aspetto importante, che è il reddito che si può produrre coltivando la terra, preparando ogni pasto con le proprie mani e con i prodotti che quella stessa terra, precedentemente coltivata, ha offerto. Questo modo di condurre la vita di certo non è per tutti. E non si tratta di capacità, ma di come ognuno sogna di vivere la propria. Ma per chi, come Tommaso e Alessia, vuole vivere al ritmo delle stagioni, questo libro è una piccola grande opera d’arte. Che cela mille insegnamenti o forse solo uno: le catene che ci vengono imposte (o che ci auto-imponiamo) si possono spezzare, bisogna solo avere il coraggio di farlo. Poiché “la trasformazione personale è l’arma più potente che si possa usare per modificare l’umanità e l’intero pianeta”.
[©Martina Caruso]
Al ritmo delle stagioni. Un anno di vita in montagna.
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