AUTORE: Daniel Glattauer
TITOLO: Nuotare, fluttuare, volare
TRADUTTORE: Leonella Basiglini
EDITORE: Feltrinelli
DATA USCITA: 27/02/2024
GENERE: Narrativa
TRAMA – Nuotare, fluttuare, volare
Due famiglie borghesi si regalano una vacanza in Toscana. Sono i Binder e gli Strobl-Marinek; quattro adulti, quattro figli. Li aspettano giornate oziose, bagni in piscina e aperitivi al tramonto.
I Binder hanno una grande tenuta dove producono vino, mentre gli Strobl-Marinek sono un accademico e una politica ambientalista in ascesa. Quando la loro figlia quattordicenne, perennemente trincerata dietro il cellulare, chiede di poter invitare una compagna di scuola, subito acconsentono. Aayana è una giovane profuga somala, sarà l’occasione per farla rilassare e svagare.
Neanche il tempo di arrivare che la vacanza si trasforma in tragedia. Quanto vale una vita umana? Ogni vita è uguale?
Tra sensi di colpa, un acceso dibattito legale e mediatico sulle responsabilità mancate e forse la nascita di una tenera storia d’amore, Daniel Glattauer costruisce un romanzo intenso e graffiante, che mette in luce tutte le sue abilità: lo sguardo lucido del giornalista; i dialoghi brillanti; l’ironia e la tenerezza di “Le ho mai raccontato del vento del Nord”.
E denuncia i vizi, i limiti e l’ipocrisia di una certa società privilegiata, per dare finalmente voce a chi di solito non ne ha.
FRASI
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Nuotare, fluttuare, volare
RECENSIONI
Una famosa canzone di Ghali mi tornava in mente durante la lettura di questo libro.
“Ma qual è casa mia? Ma qual è casa tua? Dal cielo è uguale, giuro”
Aayana è una giovane profuga somala, vive con la sua famiglia in Austria, ha quattordici anni e tutto il libro girerà intorno ad una tragedia che di certo non spoilererò.
Inizialmente il libro non l’ho particolarmente amato, tutto gira intorno alla politica e l’immigrazione, è creato come se fossimo spettatori di diversi post sui social e leggessimo i commenti della gente.
Però, sì c’è un però, verso la fine mi ha aperto il cuore, ed è per questo che lo consiglio.
(Per questo consiglio SEMPRE di terminare i libri che si leggono e MAI lasciarli in sospeso.)
Quando leggiamo sui giornali una notizia, esiste un titolo che il più delle volte fa ribrezzo, si specifica l’età, il colore della pelle, la nazionalità, come se questi particolari servissero realmente a qualcosa.
Daniel Glattauer vuole evidenziare le differenze presenti dove si dice che differenza non c’è, e ci riesce alla grande.
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