“Ciatuzzu” – Catena Fiorello Galeano

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AUTORE: Catena Fiorello Galeano
TITOLO: Ciatuzzu
EDITORE: Rizzoli
DATA USCITA: 24/01/2023
GENERE: Narrativa

TRAMA – Ciatuzzu

Ciatu miu, respiro mio. Voce e forza dell’anima. Sua mamma lo chiamava sempre così. Quando Ciatuzzu deve dirle addio, ha solo nove anni. È sempre stato un bambino felice e spensierato, ma un giorno un male incurabile l’ha portata via da lui. Da quel momento, ha dovuto fare i conti con il dolore e con l’assenza, sperimentando sulla propria pelle cosa significhi crescere senza l’amore della donna più importante.

E Leto, il paesino affacciato sul mare dove vive, in cui la brezza si mischia al profumo di gelsomino, non sembra più lo stesso posto. Per fortuna, Ciatuzzu non è solo: oltre ai nonni e ai fratelli, può contare su persone speciali, come il custode del cimitero e Lucia, una picciridda preziosa per lui…Ma proprio quando sembra aver trovato una nuova dimensione, suo padre, emigrato in Belgio, lo costringe a raggiungerlo in quella terra straniera.

E a Ciatuzzu il mondo crolla un’altra volta addosso. Lontano dalla Sicilia e dai suoi affetti più cari, presto si renderà conto che le paure, per essere sconfitte, vanno affrontate, e che si può vedere anche con gli occhi del cuore. Attraverso la voce straordinaria di un bambino degli anni Sessanta, leggeremo una potente storia di riscatto.


FRASI

E sempre con lei, tramite lei, e solo grazie a lei, avevo avuto la possibilità di mettere in pratica la pazienza.

ciatuzzu


RECENSIONI

Questo è un racconto scritto con il cuore. É la storia di Sebastiano Lo Porto, detto Nuzzu e chiamato dalla madre Ciatuzzu. La madre,la figura centrale nel suo cammino emotivo, muore quando lui ha solo 9 anni. Siamo negli anni 60, siamo a Leto e Nuzzu vive quel lutto con un padre che fa il minatore in Belgio, con due fratelli che non sanno aiutarlo nel dolore, con dei nonni sia materni che paterni.

Nessuno però sa parlare e sa capire il senso di smarrimento di Nuzzu, di Ciatuzzu. Un bimbo che all’improvviso perde la donna che lo chiama Fiato, respiro del mio respiro, è un bimbo che si sente all’improvviso fragile.

Ha la sensazione di spezzarsi.

Eppure…mentre sembra destabilizzarsi incontra persone che saranno accogliere quel smarrimento, non me avranno paura e aiuteranno Ciatuzzu a intraprendere la via della resilienza. Tra questi spicca Don Pippo, fantastici i loro dialoghi in dialetto perché solo la lingua usata da tutti allora può dare forma di certe emozioni.

Certe perle di saggezza saranno enunciate in cimitero, che diventa ad un certo punto una vera e propria casa per Nuzzu.

Perdita, lutto, infanzia negata, mutilazione, anche emotiva, miseria, resilienza e resistenza sono protagonisti di questo libro che si legge d’un fiato. Catena riesce a rendere fruibile a tutti un dolore che accomuna tanti, a parlare di carusi, di miniere, di promesse non mantenute, di distanza, di sacrifici enormi.

Molto bello il personaggio del padre…che da burbero diventa, sotto lo sguardo di nuzzu che cresce, un uomo capace di enormi sacrifici per aiutare Ciatuzzu a darsi una occasione in più…
Ci riuscirà?
Lo scoprirete solo leggendo…

Ho avuto il piacere di conoscerla di persona Catena e di interloquire con lei su questo romanzo. Ho apprezzato la travolgente umiltà e la necessità di guardare tutti negli occhi.

Simpatia a parte, ho conosciuto una donna capace di grande generosità, capace di donarsi al suo pubblico e di capire bene chi ha di fronte
Consigliato a chi ama le storie ambientate in Sicilia e che sanno di riscatto.

©Maria Elena Bianco per @lefrasipiubelledeilibri

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