AUTORE: Nadia Terranova
TITOLO: Trema la notte
EDITORE: Einaudi
DATA USCITA: 22/02/22
GENERE: Ambientazione storica
TRAMA – Trema la notte
«C’è qualcosa di piú forte del dolore, ed è l’abitudine». Lo sa bene l’undicenne Nicola, che passa ogni notte in cantina legato a un catafalco, e sogna di scappare da una madre vessatoria, la moglie del piú grande produttore di bergamotto della Calabria. Dall’altra parte del mare, Barbara, arrivata in treno a Messina per assistere all’Aida, progetta, con tutta la ribellione dei suoi vent’anni, una fuga dal padre, che vuole farle sposare un uomo di cui non è innamorata.
I loro desideri di libertà saranno esauditi, ma a un prezzo altissimo. La terra trema, e il mondo di Barbara e quello di Nicola si sbriciolano, letteralmente. Adesso che hanno perso tutto, entrambi rimpiangono la loro vecchia prigione. Adesso che sono soli, non possono che aggirarsi indifesi tra le rovine, in mezzo agli altri superstiti, finché il destino non li fa incontrare: per pochi istanti, ma cosí violenti che resteranno indelebili. In un modo primordiale, precosciente, i due saranno uniti per sempre.
Nadia Terranova, Trema la notte
FRASI
…e continuò a piangere senza dignità, perché la dignità è la cosa di cui meno abbiamo bisogno e che piú fa da intralcio quando proviamo dolore.
Nadia Terranova, Trema la notte
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…la salvezza, come la condanna, era solo un’illusione.
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Certo non avrei mai sospettato che la libertà si sarebbe presentata a me vestita da baratro, cosí poco sappiamo della forma del futuro e della sostanza dei desideri che conviene non indugiare troppo in loro.
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C’è qualcosa piú forte del dolore, ed è l’abitudine.
Nadia Terranova, Trema la notte
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Al dolore non ci si abitua, dicono, ma non è vero: al dolore si abituano tutti, a causarlo, a riceverlo, in una diluizione quotidiana invisibile e anestetica.
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Mio padre non aveva neanche un dubbio nel respingermi. Ignorava che ero sopravvissuta alla mia infanzia, alla morte di mia madre e alla freddezza degli inverni grazie alle fughe in città e ai libri.
Nadia Terranova, Trema la notte
Per sopravvivere, loro avevano scelto il matrimonio e io i libri, perciò sarebbe stato sempre cosí: io ero costretta ad ascoltarli e loro non erano tenuti neppure a vedermi, anche nel momento in cui insieme scappavamo verso la città per nutrirci dei suoi miraggi.
Nadia Terranova, Trema la notte
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Le porte dell’infanzia erano state tutte malferme, cosí ogni volta che una si metteva di traverso la sentivo familiare, quel suo chiudersi e non chiudersi era nient’altro che la vita.
Nadia Terranova, Trema la notte
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Allora Nicola sospirò e pensò che le due forze contrarie che lottavano dentro di lui, la devozione e la perplessità, avrebbero potuto ucciderlo.
Nadia Terranova, Trema la notte
RECENSIONI
Il terremoto era stato una prova generale del mio sconquasso, ma la terra non è mai sazia, non può esserlo.
Consigliato.
©Maria Elena Bianco
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