AUTORE: Simone De Martino
TITOLO: Al il nero
EDITORE: Bookabook
GENERE: Avventura
TRAMA
All’inizio del XVIII secolo, un giovane schiavo di nome Al scappa da una piantagione di tabacco per unirsi a un equipaggio di cacciatori di pirati: scopre così la libertà e un mondo pieno di avventure. Cinquant’anni dopo la sua fuga, durante la guerra franco-indiana, l’ormai anziano capitano Al è sulle tracce di Charles Queen, un pericoloso criminale divenuto corsaro della marina britannica. Per scovarlo, chiede aiuto a dei soldati francesi infiltrati a New York al fine di sabotare l’esercito nemico. Per mesi affronteranno vari gruppi di pirati comandati da Queen, disposto a tutto pur di sfuggirgli. Tuttavia, una sfida più grande attenderà Al il Nero: quella con i fantasmi del suo passato.
RECENSIONI
“Vecchio mio la vita è sacra. Anche se sono degli uccelli, non vanno lasciati in preda alla tempesta”.
Questa è la storia di un uomo, è la storia di una scelta, è una storia di coraggio.
Siamo nel XVIII secolo in quella società cubana in cui, in piena ondata di migranti europei, molti erano proprietari terrieri possessori di schiavi per le loro piantagioni. In questo contesto ci viene presentato Al, il protagonista del romanzo, che sa solo di essere sempre stato a Cuba nella piantagione di Pedro Mendoza, il suo padrone. Altre informazione sul suo passato gli sono state negate.
Giovane e affaticato per il duro lavoro Al viene chiamato con il soprannome di Al lo Schiavo. Nome che gli sta stretto. Durante il lavoro Al sogna spesso ad occhi aperti di essere spedito sulla goletta in cui può sentire finalmente la brezza del mare sul viso e può dimenticare il gusto acre della terra sporca di sudore. In quel luogo il destino gli sussurra la via: lui deve essere libero.
“…La libertà è l’unica cosa che ci rende vivi” dice in uno dei giorni più importanti della sua vita. Lui quella libertà la vuole con tutte le sue forze e grazie a Solomon Roomash, il genero di Mendoza, trova la forza per fuggire da un destino segnato che lo opprime. Ma chi vuole restare schiavo? Al di certo no e la sua tenacia lo porta, tra l’incredulità e l’ammirazione di tutti gli altri, a lasciarsi la piantagione alle spalle e correre verso un futuro diverso. Nella sua corsa incontra buoni e cattivi che segneranno il suo percorso. La libertà lo battezzerà come Al il Nero.
Nel romanzo si cresce insieme al protagonista, con lui si affrontano lotte e si stringono legami e lo si accompagna fino alla fine dei suoi giorni. In mare o in terra Al è sempre ancorato al passato e la sua guida risulteranno essere i valori a cui ha sempre creduto: onore, rispetto e dignità. Per tutto il romanzo si percepisce una sorta di inquietudine, un malessere latente, un disagio che troverà luce proprio alla fine del libro quando sarà necessario lo scontro tra presente e passato, quando al tavolo, mentre la vita serve il conto, siederanno Al, Al lo Schiavo ed Al il Nero.
De Martino è uno scrittore in erba e lo si percepisce durante la lettura, di fatto un maggiore approfondimento di certi personaggi avrebbe dato alla storia maggiore intensità, una maggiore attenzione all’emotività del protagonista avrebbe agevolato maggiore empatia tra lettore e racconto.
A mio avviso lettura consigliata soprattutto ai giovani lettori.
[©Maria Elena Bianco]