“Il mare senza stelle” – Erin Morgenstern

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2003
Il mare senza stelle

AUTORE: Erin Morgestern
TITOLO: Il mare senza stelle
TRADUTTORE: Donatella Rizzati
EDITORE: Fazi Editore
GENERE: Young Adult

TRAMA – Il mare senza stelle

Zachary Ezra Rawlins è uno studente del Vermont che un giorno trova un libro misterioso nascosto fra gli scaffali della biblioteca universitaria. Mentre lo sfoglia, affascinato da racconti di prigionieri disperati, collezionisti di chiavi e adepti senza nome, legge qualcosa di strano: fra quelle pagine è custodito un episodio della sua infanzia.

È soltanto il primo di una lunga catena di enigmi. Una serie di indizi disseminati lungo il suo cammino – un’ape, una chiave, una spada – lo conduce a una festa in maschera a New York, poi in un club segreto e infine in un’antica libreria sotterranea.

Là sotto trova ben più di un nascondiglio per i libri: ci sono città disperse e mari sterminati, amanti che fanno scivolare messaggi sotto le porte e attraverso il tempo, storie bisbigliate da ombre. C’è chi ha sacrificato tutto per proteggere questo regno ormai dimenticato, trattenendo sguardi e parole per preservare questo prezioso archivio, e chi invece mira alla sua distruzione.

Insieme a Mirabel, un’impetuosa pittrice dai capelli rosa, e Dorian, un ragazzo attraente e raffinato, Zachary compie un viaggio in questo mondo magico, attraverso miti, favole e leggende, alla ricerca della verità sul misterioso libro. Ma scoprirà molto di più.

FRASI

“C’è una sfumatura calda negli occhi castani di Dorian che non era riuscito a vedere prima. C’è una cicatrice sul suo sopracciglio sinistro. È fatta di così tanti frammenti una persona. Così tante piccole storie e così poche occasioni di leggerle.”

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“È strano, non è vero?” Amare un libro. Quando le parole diventano così preziose che ti sembrano fatte della tua stessa storia perché lo sono.”

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“È più facile amarsi in una stanza dalle porte chiuse. Avere l’intero mondo in una sola stanza. In una persona. L’universo condensato e amplificato e bruciante, luminoso, vivo ed elettrico.
Ma le porte non possono rimanere chiuse per sempre.”

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“Si chiede come si possa sentire la mancanza del sorriso di qualcuno quando l’hai visto soltanto una volta.”

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“Questa è la natura di una storia. Non tutte le storie parlano a tutti gli ascoltatori, ma ogni ascoltatore può trovare, da qualche parte, in un momento qualsiasi, una storia che gli parli. In una forma o nell’altra.”

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“Qual è la differenza tra una porta e una gabbia? Fra “non ancora” e “troppo tardi”?

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“È quello che sua madre chiamerebbe un istante significativo. Un istante che cambia quelli successivi.”

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“È abbastanza giovane da portare con sé la paura, senza lasciarla entrare nel cuore. Senza essere spaventata. Porta la paura con leggerezza, come un velo, consapevole che ci sono dei pericoli, ma lasciando che quella consapevolezza crepitante le sfiori soltanto la cima della testa. Non si diffonde, ronza eccitata come uno sciame di api invisibili.”

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“Aveva trovato un amore impossibile.
Si decise a trovare un modo per tenerselo.”

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“Valuta le sue opzioni, il suo futuro, il passato e la storia. Quanto lontano è arrivato. L’imperscrutabile distanza ancora rimasta da percorrere. […]
Un uomo tanto dentro una storia deve seguire il proprio percorso. […].
[E] c’è solo un percorso da scegliere. Il percorso che porta alla fine.”

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“Non riesce neanche a pensare a una possibile descrizione di quel luogo. È come se un museo e una libreria straripante fossero stati trasferiti all’interno di un sistema di gallerie della metropolitana.
Più di ogni altra cosa, gli ricorda il suo campus universitario: i lunghissimi vialetti che uniscono aree diverse, le librerie infinite e qualcosa che è impossibile toccare con mano, una sensazione più che una particolarità architettonica. Una dedizione alla cultura che è alla base di un luogo di apprendimento, di storie e di segreti.”

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“Per trovare una chiave, bisogna conoscere la serratura.”

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“C’era una volta un mercante che viaggiava in lungo e in largo vendendo stelle. Il mercante vendeva ogni sorta di stelle. Stelle cadute e stelle perdute e fiale di polvere di stelle. […]
“Tutti vogliono le stelle. Tutti desiderano afferrare quello che è fuori portata. Stringere tra le mani lo straordinario e mettersi in tasca l’eccezionale.”

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“Pensavo di averti perso” gli dice.
Dorian gli prende di nuovo il braccio, lo tira più vicino e appoggia la fronte sulla sua. [..]. Questa persona è un luogo nel quale Zachary potrebbe perdersi e desiderare di non essere mai trovato.”

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“Un bambino all’inizio di una storia non ha alcun modo di sapere che quella storia è cominciata.”

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“È raro che un guardiano non resti un guardiano per sempre. Essere un guardiano è essere affidabile. Per essere affidabile, tutto deve essere verificato. (…) Potrebbe sembrare che non siano soggetti ad alcun asservimento, ma lo sono.
Sanno che cosa servono.
Che cosa proteggono.
Comprendono quello che sono e questa è l’unica cosa che conta.
Comprendono che il dovere di un guardiano è essere preparato a morire, sempre.
Essere un guardiano è indossare la morte sul proprio petto.”

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“Una volta ha chiuso gli occhi e ha girato su se stessa per dimostrare che poteva scegliere la direzione giusta quando li riapriva, e si era sbagliata di pochissimo, e sbagliare di pochissimo significa azzeccare quasi tutto.”

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“Tutti vogliono le stelle. Tutti desiderano afferrare quello che è fuori portata. Stringere fra le mani lo straordinario e mettersi in tasca l’eccezionale.”

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“I libri sono più belli quando vengono letti, invece che spiegati.”

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“I baci, pensa Eleonor, non ricevono adeguata giustizia nei libri.”

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“… il mare è il luogo dal quale le storie arrivano e tutte le conclusioni sono degli inizi. (…) Se tutte le conclusioni sono degli inizi, tutti gli inizi sono anche delle conclusioni?”

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“Sii coraggiosa. Sii sfrontata. Sii chiassosa. Non cambiare mai per nessuno che non sia te stessa. Qualsiasi anima degna della sua essenza stellare prenderà tutto il pacchetto così com’è adesso e comunque si trasformerà. Non sprecare il tuo tempo con chi non ti crede quando gli dici come ti senti.”


RECENSIONI

Lanciate la vostra immaginazione oltre ogni confine umano mai concepito: lì – e ben oltre – troverete la vostra baia sul “Mare senza Stelle”, dove ogni storia nasce e dove, prima o poi, tutte ritornano.

Dalla prima fino all’ultima pagina ho respirato aria di mistero e magia, ma non la magia di cui siamo abituati a leggere! La magia di mondi sotterranei (più vai giù, più ne troverai), di infinite storie dentro ad una che le raccoglie e collega tutte, di Tempo e Fato, di pirati e principesse… E se, tra questi personaggi, trovaste in un libro anche la vostra, di storia? Io mi sono ritrovata pienamente immersa in questo mondo meraviglioso e ho sofferto perché “è soltanto un libro”. O no?! Erin Morgenstern mi ha fatto seriamente dubitare delle mie certezze sul mondo reale, creandone uno fatato, per niente irreale: è stato fin troppo facile credere alla sua magia, affezionarmi a Zac, Mirabel, Dorian… viaggiare con loro, aprire porte per nuovi mondi, senza sapere a cosa tutti andassimo in contro.

Questo continuo aprire e chiudere porte, doverne scegliere una tra tante, mi ha fatto molto riflettere: ho sempre pensato che la storia di ognuno di noi sia già da tempo stata scritta (io Lo chiamo Dio, qualcuno, invece, destino), ma poche volte sono stata altrettanto convinta che parte significativa della mia storia la devo scrivere io, con le mie scelte, e devo cercare e trovare il coraggio di affrontare i mondi dietro le porte che apro.

Per la prima volta dopo anni mi sono ritrovata a dover centellinare le pagine, per non divorarle in un’unica volta e per far durare il più a lungo possibile questo mio (nostro!) viaggio!

Non so come sia possibile l’esistenza al mondo di una mente capace di concepire una leggenda come questa: è vero, ci sono molti richiami al mondo di Alice nel Paese delle Meraviglie e al mondo di Narnia (non celati, ma espliciti), ma l’originalità e il livello di attenzione tenuto sempre al massimo per ben 620 pagine, il non far MAI intuire neanche lontanamente cosa sarebbe successo a fine pagina sono i punti vincenti de “Il Mare Senza Stelle”.

Non riesco davvero a trovare una singola pecca: ho amato persino la scelta dei nomi dei personaggi, le loro caratteristiche fisiche, pochi ma significanti dettagli che hanno fatto sì che li avessi subito davanti agli occhi, come se fossero persone veramente incontrate nella mia quotidianità.

Vorrei poter pensare che la storia non sia finita qui, che sia possibile una trasposizione cinematografica, o, per osare, un seguito. Nel frattempo mi toccherà rileggere nuovamente “Il Mare Senza Stelle”: c’è talmente tanta simbologia all’interno, talmente tanti particolari, che credo ne scoprirò di nuovi ad ogni rilettura.

Ce n’è uno, nello specifico, a cui non smetto di pensare da quando ho terminato la lettura. Spesso in varie storie si ricorre ad un “brindisi” insolito: AL CERCARE; AL TROVARE.
Credo che diventerà il mio motto, il brindisi per la restante parte del mio 2020 e per tutti gli anni a seguire.

Salpate per “Il Mare Senza Stelle”: e buona avventura!

Ps. Consiglio, durante la lettura, l’ascolto della Playlist di Fazi Editore “Il Mare Senza Stelle” su Spotify!

[©Eleonora Nicolosi]

 

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